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Le Cime dei Larici

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Tutti gli alberi sono belli, e chi ha la fortuna di saperli riconoscere sa che ognuno ha un carattere particolare. Gli alberi decorano i giardini, dietro alti cancelli; oppure portano frutti preziosi e vivono ben curati dai loro padroni. Altri ancora crescono spontanei, e abbelliscono i ritagli di verde delle nostre città, stretti tra strade, case, capannoni...
Se fossimo viandanti che percorrono stretti sentieri in salita dove pochi si spingono, lì dove il bosco dirada potremmo incontrare i larici solitari. Nessun' altro albero si spinge più in alto di loro. Vivono sulle rocce, dove non c'è niente. Le loro foglie sono aghi e in autunno si accendono di un bel colore arancione, prima di cedere all' inverno. Ma in primavera si aggrappano alla vita e si rivestono di luce verde e piccoli fiori, malgrado ad ammirarli ci sia solo il silenzio.
E' generoso il larice: se ferito lacrima qualche goccia di una resina un tempo usata dai pittori per ricavare la trementina di Venezia, utilizzata anche (in farmacia) per produrre balsami capaci di lenire le sofferenze.
Si dice che in certe notti magiche alcuni larici sommessamente parlino. Forse raccontano la storia delle profonde cicatrici che ne solcano la corteccia, il peso delle tormente di neve, le sfide con i temporali.
Così vorremmo essere noi, che abbiamo lavorato sulle nostre piccole voci per creare insieme un canto coraggioso, che sappia per una sera rendere lieto il vostro cuore, come il vento della sera a primavera accarezza le cime dei larici.